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La mia parte intollerante (pt. 3)
Parte 3: che cos’è la celiachia, come si diagnostica e come conviverci
La malattia celiaca o celiachia o enteropatia indotta dal glutine è una delle più comuni patologie croniche intestinali responsabili di malassorbimento.
La celiachia è una malattia multifattoriale ovvero fattori ambientali, genetici e immunitari hanno un ruolo determinante nella sua genesi.
Secondo una definizione semplice e generica, essa rappresenta un’intolleranza permanente ad alcune proteine presenti in determinati tipi di cereali, in particolare alla gliadina del glutine e proteine similari presenti nel frumento e in altri cereali.
La malattia celiaca non deve essere confusa con l’allergia al glutine perché sono diversi i sintomi che le caratterizzano nonostante sia coinvolto in entrambe il sistema immunitario.
Nella sua complessità, la malattia celiaca sembra essere il risultato di una risposta autodistruttiva verso la mucosa intestinale, a determinati cereali e probabilmente è mediata da un’attivazione immunologica “guidata” da particolari cellule dell’immunità, i linfociti T.
In condizioni fisiologiche il glutine, una volta giunto nel lume intestinale a livello duodenale, viene assorbito dalle cellule intestinali senza recare alcun danno; invece in condizioni patologiche, come accade per la celiachia, la gliadina contenuta nel glutine viene riconosciuta come estranea dal sistema immunitario locale innescando una risposta immunitaria distruttiva nei confronti delle cellule intestinali che non saranno più in grado di assorbire i nutrienti.
Le manifestazioni cliniche presentano un spiccata variabilità individuale in funzione dell’estensione e severità della malattia.
I sintomi della malattia compaiono generalmente tra i 6 e i 12 mesi di vita, dopo che vengono aggiunti nella dieta del bambino alimenti contenenti frumento e derivati: il quadro clinico è caratterizzato da anoressia, diarrea/steatorrea (eliminazione di sostanze grasse non digerite con le feci), vomito, con conseguenti malnutrizione e ritardo dell’accrescimento.
Tuttavia vi sono anche pazienti adulti con sintomi non chiaramente riferibili alla celiachia pur presentando un danno tipico della mucosa intestinale, configurando la cosiddetta “malattia celiaca subclinica o silente”
Il gold standard per una diagnosi esatta di malattia celiaca è la biopsia duodenale in combinazione con la ricerca sierologica degli anticorpi antiendomisio (anticorpi diretti contro la mucosa intestinale) e con una dieta aglutinata ovvero priva degli alimenti che contengono glutine: la risposta a questo tipo di dieta sarà fortemente indicativa di celiachia.
La dieta aglutinata è anche l’unica terapia per la malattia celiaca: riconosciuta la malattia ed eliminato completamente il glutine dalla dieta, i pazienti diventano asintomatici e si assiste ad una rigenerazione della mucosa intestinale nell’arco di alcuni mesi. Nel caso di reintroduzione si osserva una recidiva drammatica della malattia, pertanto la dieta aglutinata deve essere seguita per tutta la vita.
Per dieta senza glutine si intende l’esclusione di frumento, orzo, segale, avena e tutti gli alimenti che li contengono, mentre riso, granoturco, soia e prodotti “gluten free” commerciali diventano i cereali principali della dieta del paziente.
La difficoltà più comune nel seguire la dieta consiste nel fatto che i cereali da escludere sono presenti, anche in minime quantità, in molti prodotti commerciali e in alcuni preparati farmaceutici; l’uso sporadico di sostanze alimentari con piccole quantità di glutine può indurre il ritorno dei sintomi e segni della malattia, compresi i danni mucosali.
Fortunatamente i prodotti senza glutine sono sempre più diffusi e anche ristoranti e simili hanno adeguato i loro menu al “gluten free” migliorando la qualità di vita del paziente celiaco.
Non ha invece alcun senso escludere il glutine e tutti i prodotti che lo contengono per gli individui sani: troppo spesso si da la colpa al glutine per il peso o per disturbi vari, ma eliminare a caso un gruppo così vasto di alimenti come pasta, pane e simili potrebbe solo peggiorare la situazione. Prima di stravolgere la tua dieta per un “sospetto” o perchè l’influencer di turno ha detto che ha tolto il glutine e adesso sposta gli oggetti con il pensiero, rivolgiti sempre prima ad un professionista, vero.